‘’ Sogno sempre di essere in un musical, perché nei musical non accade mai niente di brutto” così diceva Selma(Bjork) mentre lavorava in fabbrica nello straordinario film di Lars Von Trier, Dancer in the dark.
Ci piace così tanto sognare con gli happy end che nutriamo un’ autentica passione per la serie tv prodotta da Netflix, Emily In Paris, giunta alla fine della sua seconda stagione proprio poco prima del Natale scorso. A dire il vero, non siamo i soli, visto che sta spopolando in tutto il mondo.
Darren Star
Il creatore di Emily in Paris è quel geniaccio di Darren Star, il ‘’papà’’ di Beverly Hills 90210, Sex And The City, Younger, che ci fa immaginare ”la vie en rose” confermandosi ideatore di fantasie e sobillatore di imprese (im)possibili.
Protagonista, e produttrice della stessa, l’attrice e modella britannica Lily Collins, figlia di quel mostro della batteria che è Phil Collins e della sua seconda moglie, che interpreta, appunto, la Emily del titolo.
Emily Cooper – Lily Collins, la nostra Cenerentola a Parigi
Emily Cooper è la nostra Audrey Hepburn di ”Cenerentola a Parigi”(Funny Face, regia di Stanley Donen, 1957), una giovane americana di Chicago con grandi speranze e ambizioni che lavora, quale esperta di social media, in particolare Instagram, in una grande società e che, per un colpo di fortuna (la sua direttrice, Kate Walsh, nota per il ruolo di Addison Montgomery nella serie televisiva Grey’s Anatomy, è incinta e non può restare un intero anno a Parigi), si trasferisce nella Ville Lumiere per confrontarsi con la società francese appena acquisita, Savoir, che si occupa di lusso, capitanata dalla raffinata quanto snob Sylvie, interpretata dall’attrice Philippine Leroy-Beaulieu, figlia del celebre Philippe Leroy.
Parigi per turisti
Qui, in una Parigi da cartolina, molto simile alla città descritta da Woody Allen in Midnight in Paris, successi, amicizia, lusso, storie d’amore e di sesso, si intrecciano nel genere commedia romantica, leggera quanto sognante e sofisticata, tra straordinari abiti e luoghi meravigliosi già tappa di migliaia di estimatori della serie.
Emily: disinvolta, ironica e femminista ma non troppo
La giovane protagonista riesce in tutte le prove di marketing del suo lavoro, e questo nello spettatore può suscitare un po’ di invidia, tuttavia non tanto da renderla un personaggio antipatico, perché dalla sua possiede ironia e anche uno spirito femminista sia nell’avanzare dubbi su campagne pubblicitarie con super modelle nude oggetto di desiderio e sia nel vivere la sua vita sessuale in maniera disinvolta e serena.
La commedia erede di Nora Ephron, Woody Allen, Nancy Meyers, Anita Loos e Richard Curtis
La serie televisiva sembra il frutto di una miscellanea composta da Nora Ephron, dall’Anita Loos degli ‘’Uomini preferiscono le bionde’’, dal già citato Woody Allen per le ambientazioni di lusso, da sogno, con un tocco della migliore Nancy Meyers, vale a dire quella di Tutto può succedere, e del Richard Curtis più ‘’leggero’’, quello di Notting Hill.
La casa di Emily
Già dalla prima puntata, vediamo Emily abitare in un appartamento in pieno V Arrondissement, che nessuno potrebbe permettersi, specialmente a quell’età, con affaccio proprio in Place dell’Estrapade, a due passi dal Pantheon, nel quartiere latino.
Gabriel
Al piano di sotto vive Gabriel (Lucas Bravo), bellissimo chef del ristorante situato proprio nella piazzetta, Les Deux Compères, che in realtà esiste ed è un bistrot di cucina italiana, Terra Nera, preso d’assalto dai fan della serie. L’affascinante chef è fidanzato con quella che diventerà amica della protagonista, la bella e bionda francese Camille (Camille Razat), ma non sarà semplice la ‘’convivenza’’, perché scatteranno attrazione e tradimenti.
La musica
Mindy, interpretata dalla talentuosa Ashley Park in veste anche di cantante, è l’amica confidente di Emily. Fuggita da Shangai da una famiglia milionaria che non comprende il suo sogno, tenta la fortuna come cantante, alternando lavori di fortuna come la tata e ‘’madame pipì’’( la signora che sta fuori alla toilette dei locali). Altra nota particolarmente riuscita, infatti, è l’inserimento di brani musicali originali e non quali Mon Soleil o Sympathique sino alla celeberrima La vie en rose.
Parigi è finta, ma non è mai stata così bella
La serie è il più grande ‘’omaggio promozionale turistico’’ alla città, qui non ci sono clochard per le strade, i protagonisti non prendono la metropolitana ma vivono nel lusso e nella bellezza, da un taxi a una macchina con l’autista, le ragazze già dalla mattina sono tutte truccate e su tacchi altissimi e, questo però è vero, Savoir, come quasi tutte le imprese e i negozi parigini, non apre prima delle 10-10,30 del mattino.
I luoghi magici di Parigi nella serie
In un’epoca difficile come quella odierna, Emily in Paris ci fa immaginare di fare colazione con calma prendendo un ‘’pain au chocolat’’ alla Boulangerie Moderne, di trascorrere una serata romantica al Café de Flore, di cenare a Le Grand Vefour, di passeggiare sull’imponente Pont Alexandre III, di sorseggiare un aperitivo a La Cupole o all’Hotel Plaza Athénée, di assistere al Lago dei Cigni nella sontuosa Opera Garnier, in una città meravigliosa dove ogni cosa è possibile, un luogo che ci avvolge e in cui, falsissimo, c’è sempre il sole.
Mariagloria Fontana